Con la doppia vittoria elettorale e referendaria, il Centro-Sinistra ha probabilmente interrotto in modo definitivo, un processo di cose e risultati che premiavano sempre Berlusconi e il Berlusconismo. A Sinistra si è vissuta negli ultimi 17 anni la sindrome di Waterloo. Una sorta di fatale rassegnazione, di predestinazione permeava “comunque” i comportamenti politici di questa parte politica. Abbiamo colto ripetutamente l’immagine di un Centro-Sinistra timido, quasi spaventato che cercava di galleggiare evitando lo scontro contro l’invincibile corazzata del Centro-Destra.
Bisogna assaporare le gioie della vita, approfittare senza indugio delle poche opzioni favorevoli che questa ci offre. Le quantificazioni numeriche che si sono determinate al fondo delle varie domande referendarie ci entusiasmano e ci permettono di festeggiare. I numeri sono strepitosi. E’ stato ampiamente superato il quorum dei partecipanti al voto e soprattutto gli elettori hanno confermato la loro propensione alla partecipazione democratica esprimendo con chiarezza l’orientamento personale sui vari quesiti proposti dai Comitati promotori.
Per chi come me ha avuto il privilegio di vivere oltre quarant’anni di militanza politica, tutti a sinistra e in particolare nel P.C.I.; e provare oggi una fortissima emozione, dopo una stagione lunga quasi 17 anni, di nebbia,significa che qualcosa di profondo è successo. Non è necessario essere l’oracolo di Delfo per capire che forse Berlusconi e il berlusconismo sono giunti al capolinea. La fine probabile di una concezione della politica priva di forza morale, di simpatia umana, aduggiata dal dilettantismo di una casse politica inetta, totalmente genuflessa rispetto a norme, regole e precetti plasmati su misura delle necessità personali del Capo.
Saper invecchiare è il capolavoro della saggezza,è una delle cose più difficili nell’arte difficilissima della vita.
Tra le complicazioni pareva esserci anche l’ipotesi di dover procedere su l viale ai cui lati campeggiavano megaritratti del Cav. Berlusconi, con sorriso a 72 denti, che confermavano la sua seria intenzione di continuare a governarci sino alla soglia dei 120 anni , età da lui stesso auto pronosticata quale condizione per poter ascendere direttamente in cielo per sostituire il Padreterno. Fortunatamente la vita politica nostrana ha iniziato la propria opera di salutare manutenzione. Stanno cambiando molte cose, gli italiani prendono coscienza della gravità della situazione, vogliono scampare il pericolo. Hanno ripreso a ragionare con il cervello, si abbandonano le suggestioni dei falsi miti che hanno truccato la realtà costringendoci a vivere gli ultimi anni in un recinto di plastica. Gli italiani stanno invitando Berlusconi e il berlusconismo a fare le valige. E poiché nessuno ama la vita come chi sta invecchiando, per poterci concedere il diritto di restare giovani è necessario contribuire tutti a piazzare la spallata in modo rapido e deciso.
Così la definiva Enrico Berlinguer nel 1982 concludendo il Congresso Nazionale della F.G.C.I. a Milano.
“ E necessario ritornare a delineare alcune caratteristiche peculiari dell’epoca in cui viviamo e a pensare ai problemi che cominciano a porsi come decisivi fino al Duemila e oltre”
Tra le tante intuizioni di Enrico Berlinguer, quella legata alle prospettive e allo stato di salute del pianeta da un punto di vista ambientale, è certamente una tra le più azzeccate.
La moralità rischia di essere un lusso privato e costoso
Pur appartenendo alla cerchia dei valori d’èlites, in teoria facilmente spalmabile nel territorio delle menti eccelse e fervide e quindi facilmente traducibile in forme comportamentali virtuose, tale stato psichico è oggetto di interpretazione solitaria di poche e incomprese persone.
<Ogni inizio è difficile; e questo è valido per ogni scienza> Scrisse Marx nella prefazione del Capitale.
Ma concluderlo lo è assai di più, avrebbe potuto aggiungere. Il primo libro fu l’unico che riuscì a completare prima della morte.
Scrisse al suo editore <Non deve attendere la pubblicazione del suo secondo volume> Le chiese un rinvio di sei mesi, <sono ancora necessarie delle verifiche su documenti francesi, statunitensi e inglesi>
Continuò a rinviare anche nel 1870 adducendo problemi di salute e poi manifestando la difficoltà nella conoscenza della lingua russa.
Da tutti definita una la risposta dell’Onu. Personalmente non ho trovato nessun conforto. Mi pare che aerei, molto sofisticati, dotati di armamenti micidiali, si siano levati in volo, anche da basi militari italiane e hanno bombardato e lanciato missili in terra libica contro le truppe fedeli al Dittatore.. si eccepirà, hanno sparato dalla parte giusta.
Non bisogna aspettare di andare prima al Governo per presentare un progetto di rinnovamento: bisogna muoversi subito
Bisogna assumere immediatamente le opportune iniziative per cantierare, definire e valorizzare un progetto i cui contenuti rispondano ai bisogni più che mai manifesti e non più procrastinabili del mondo del lavoro, dei giovani e delle masse femminili.
Benchè il Capitale venga normalmente definito un’opera economica, Karl Marx si dedicò agli studi di economia politica solo dopo molti anni di lavoro preparatorio di filosofia e di letteratura. Sono queste le basi intellettuali che sorreggono il progetto. “ Un sistema economico che aliena le persone tra di loro e dal mondo in cui vivono, un mondo in cui gli esseri umani vengono resi schiavi dal mostruoso potere di un capitale e di profitti senza anima”. Le prime ambizioni letterarie, studiando all’università di Berlino, producono un libro di poesie, un dramma in versi e un romanzo. I risultati, trasformano l’entusiasmo in sconforto ed esaurimento. Parallelamente cominciò a cedere alla voce ammaliatrice di G.W. Hegels, docente di filosofia dell’Università di Berlino da poco defunto.